SCONTO IN FATTURA DECRETO CRESCITA E CESSIONE DEL CREDITO: ECCO QUANDO I LAVORI NON SONO DEL TUTTO GRATIS

Sconto in fattura decreto crescita
SCONTO IN FATTURA DECRETO CRESCITA E CESSIONE DEL CREDITO: ECCO QUANDO I LAVORI NON SONO DEL TUTTO GRATIS
  • 14 Set 2020

In questo articolo andremo a vedere cosa accade quando il cittadino ottiene lo sconto in fattura decreto crescita o la cessione del credito.

Inoltre vedremo le varie possibilità che ha e i casi in cui i lavori non sono del tutto gratis.

Sì perché dopo l’entrata in vigore dell’atteso ecobonus 2020, a fare gola è di certo il fatto di non dover sborsare un solo euro per i lavori trainanti, come il cappotto termico o la sostituzione della caldaia.

Ma sarà davvero così?

Chiariamo subito un concetto chiave:

il superbonus che prevede il miglioramento di 2 classi energetiche è fruibile attraverso la detrazione fiscale in 5 anni, oppure lo sconto in fattura decreto crescita oppure attraverso la cessione del credito.

Ed è solo negli ultimi 2 casi che il cittadino è legittimato a non dover spendere un solo centesimo per i lavori di ristrutturazione in condominio.

 

Sconto in fattura decreto crescita: i diversi casi

Per poter beneficiare dei lavori di ristrutturazione a costo zero, ci sono una serie di condizioni da prendere in considerazione affinché i lavori siano realmente gratis.

Da questo si deduce che alcuni lavori invece dovranno essere pagati di tasca propria.

Quindi vediamo i diversi casi.

 

I lavori trainanti e secondari detraibili

La legge di bilancio ha confermato il bonus ristrutturazioni al 50% fino al 31 dicembre 2020, come anche il bonus condizionatori che possono affiancarsi all’ecobonus 2020.

Ma, per avere il diritto alla detrazione, quest’ultimo prevede i cosiddetti interventi trainanti. Ognuno di essi fa da collegamento per i lavori secondari.

Ma quali sono questi interventi trainanti per ottenere lo sconto in fattura decreto crescita?

Eccoli qui di seguito:

  1. Il cappotto termico per gli edifici condominiali: fa riferimento agli interventi di isolamento termico delle superfici opache e verticali, con un ammontare di spesa pari a €60.000.
  2. Sostituzione di impianti di climatizzazione invernali esistenti per gli edifici condominiali: devono essere sostituiti con impianti di riscaldamento, raffrescamento e fornitura di acqua calda sanitaria. 

Ma, per far sì che questo avvenga, è necessario che ci sia un’efficienza pari alla classe A. Qui, il massimale di spesa è di €30.000.

    3. Sostituzione dell’impianto di riscaldamento esistente con un nuovo impianto a pompa di calore per gli edifici unifamiliari, con un massimale di spesa pari a €30.000.

Ora, a ciascuno di questi interventi si possono abbinare altri lavori detraibili detti secondari, a patto che siano interventi di efficientemente energetico, di installazione di impianti solari fotovoltaici o di realizzazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici.

Ad esempio, se un condominio effettua il cappotto termico, ad esso possono essere affiancati la sostituzione degli infissi o i lavori di riscaldamento.

 

Sconto in fattura decreto crescita e cessione del credito: cosa resta da pagare

Quindi, come si può detrarre il superbonus?

Attraverso la detrazione fiscale in 5 anni, oppure attraverso lo sconto in fattura decreto crescita, o la cessione del credito.

Nel primo caso sarà l’impresa che esegue i lavori a emettere la fattura con l’importo decurtato che potrà recuperare con la detrazione fiscale in 5 anni.

Per la cessione del credito o sconto in fattura decreto crescita sarà l’impresa stessa a cedere il credito ai fornitori, banche o istituti di credito ottenendo subito la liquidità necessaria per coprire i lavori.

Ma la cessione del credito potrà essere effettuata anche direttamente dal cittadino.

E, in questo caso il costo medio del privato non dovrebbe andare oltre il 10% dell’importo dei lavori.

Ecco perché non tutto il pacchetto di lavori previsti dall’ecobonus 2020 è gratuito.

Ma su questo non devi dare nulla per scontato!

E allora cosa fare?

 

Sconto in fattura decreto crescita: fai fare le giuste valutazioni a chi di dovere

Non devi essere tu a stabilire cosa è meglio per te, anche perché con tutte le informazioni che ci sono in giro potresti cadere in confusione.

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Grazie a un’analisi preliminare saremo in grado di dirti in anticipo se per lo sconto in fattura decreto crescita o con la detrazione fiscale in 5 anni, dovrai sborsare qualche euro di tasca tua oppure no.

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Al prossimo articolo,

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